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ECOGRAFIA OSTETRICA
(note della SIEOG Società Italiana di Ecografia Ostetrico Ginecologica*)
Che cosa è l'ecografia?
L'ecografia è una tecnica che consente di vedere gli organi del nostro corpo con l'utilizzo di onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni, non udibili dall'orecchio umano) che attraversano i tessuti. Il principio è lo stesso usato dai sonar delle navi per localizzare i sottomarini. In pratica l'ecografo funziona così: la sonda posta sull'addome materno invia impulsi di onde sonore nel corpo. Queste onde sonore in parte vengono riflesse dalla parete addominale e dalla parete dell'utero creando echi. Quando le onde sonore arrivano al feto mandano altri echi: tali echi (o onde di ritorno) sono trasformati in immagini sul monitor dell'ecografo. Con l'ecografia è quindi possibile osservare in modo dettagliato il feto.
Perché fare l'ecografia in gravidanza?
Le ragioni più comuni per cui si esegue un'ecografia in gravidanza sono: determinare il numero degli embrioni o dei feti, visualizzare l'attività cardiaca fetale, determinare l'epoca di gravidanza, valutare l'anatomia e la crescita fetale, determinare la posizione del feto.
Che cosa si vede con l'ecografia?
Nei primi mesi di gravidanza, con la misura della lunghezza del feto, è possibile valutare se lo sviluppo corrisponde all'epoca di gravidanza valutata in base alla data dell'ultima mestruazione, il numero dei feti e la presenza dell'attività cardiaca. Dal secondo trimestre si effettuano le misurazioni della testa, dell'addome e del femore, e i valori di tali misure vengono confrontati con quelli delle curve di riferimento. Si può così valutare se le dimensioni del feto corrispondono a quelle attese per l'epoca di gravidanza. In questo stesso periodo si visualizzano la sede di inserzione placentare, la quantità di liquido amniotico ed alcuni organi.
Ecografia di un feto di 13 settimane in cui è possibile ascoltare anche il battito cardiaco fetale
ecografia 4D feto 9 settimane. 9 weeks fetus 4D ultrasound
É possibile rilevare con l'ecografia anomalie fetali maggiori?
La possibilità di rilevare un'anomalia maggiore dipende dalla sua entità, dalla posizione del feto in utero, dalla quantità di liquido amniotico e dallo spessore della parete addominale materna; perciò è possibile che talune anomalie fetali possano non essere rilevate all'esame ecografico. Inoltre alcune malformazioni si manifestano tardivamente (al 7°- 9° mese) e perciò non sono visualizzabili in esami precoci. Non è compito dell'ecografia la rilevazione delle cosiddette anomalie minori.
L'ecografia è innocua?
Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre 30 anni e non sono stati riportati effetti dannosi, anche a lungo termine, sul feto. Per tale ragione, con le procedure oggi adottate, l'uso diagnostico dell'ecografia è ritenuto esente da rischi.
Si sottolinea che l'esame ecografico consente di identificare dal 30 al 70 % delle malformazioni maggiori e che pertanto, per i limiti intrinseci della metodica, è possibile che alcune anomalie anche importanti non vengano rilevate con l'ecografia.
* II presente testo è tratto dal libro "Linee Guida della Società Italiana di Ecografia Ostetrico Ginecologica SIEOG. Editeam Edizione del 2002 ". II testo sopra riportato, così come tutti i documenti delle linee guida, è stato revisionato dall'Epidemiologo (prof. Pierpaolo Mastroiacovo Roma) dal Medico Legale (prof. Claudio Buccelli Napoli), dall'Esperto di Verifica della Qualità (professoressa Francesca Vanara Torino e dal Rappresentante del Tribunale dei Diritti del Malato (,Avv. Maria Paola Costantini Roma).
ECOGRAFIA IN GRAVIDANZA INIZIALE (dall'inizio a 12 settimane)
Si esegue a vescica moderatamente piena. Si inizia con una sonda addominale. Se il ginecologo che esegue l'esame lo ritiene necessario si passa ad un'osservazione con una sonda transvaginale. Non è fastidioso. Può durare dai 10 ai 20 minuti.
L'esame studia, in questo periodo della gravidanza:
- impianto gestazionale
- numero dei sacchi gestazionali, degli embrioni e delle placente.
- vitalità dell'embrione
- datazione esatta della gravidanza
- presenza di patologie del trofoblasto.
- aborto e minacce
- presenza di patologie dell'utero.
- presenza di patologie degli annessi
ESAME MORFOLOGICO FETALE:
(da eseguire preferibilmente tra la 21^ e la 24^ settimana)
Si esegue a vescica vuota, con una sonda addominale. Si utilizza sempre un ecografo di altissima qualità, fornito inoltre di un doppler pulsato, un ecocolor doppler ed un energy color doppler. Raramente, solo se il ginecologo che esegue l'esame lo ritiene necessario, si utilizza per quesiti specifici una sonda transvaginale. Non è fastidioso, ma è lungo. Può durare oltre mezz'ora. Il ginecologo ecografista osserva il feto in tutta l'anatomia esplorabile per escludere la presenza di malformazioni visibili con l'ecografia. Anche se non "garantisce" che il feto sia perfettamente sano, essa rappresenta attualmente l'indagine più sofisticata a nostra disposizione.
ECOBIOMETRIA o AUXOLOGIA FETALE (dopo la 27^ settimana, fino al termine)
Si esegue a vescica vuota, con una sonda addominale. Si utilizza sempre un ecografo di ottima qualità, con programmi di misurazione e calcolo. Raramente, solo se il ginecologo che esegue l'esame lo ritenesse necessario, si utilizza per quesiti specifici una sonda transvaginale. Non è fastidioso. Dura dai 15 ai 30 minuti. Si misura il feto in tutti quei distretti che sono indicativi del suo stadio di sviluppo.
Fornisce uno studio dello sviluppo e del peso del feto in utero. Esso inoltre fornisce informazioni su:
- Posizione del feto
- Peso stimato (approssimato al 10%)
- Posizione della placenta
- Giri di funicolo
- Studio dei ritardi di crescita
- Valutazione quantitativa del liquido amniotico
LA TRANSLUCENZA NUCALE (NT)
La translucenza nucale (NT) è dovuta ad un piccolo accumulo di fluido localizzato nella regione nucale del feto fra la cute ed i tessuti sottostanti e può essere misurata mediante un'ecografia che viene eseguita fra la 11ª e la 14ª settimana (fig. 1). La sua misurazione consente di determinare il rischio statistico per la sindrome di Down e per altre patologie o Sindromi genetiche più rare. In linea generale, maggiore è lo spessore della NT, maggiore è il rischio che il feto sia affetto da anomalie cromosomiche (in particolare la sindrome di Down e, meno frequentemente, le trisomia 13 e 18), da malformazioni cardiache o sindromi genetiche varie.
Va ricordato che si tratta di un test di screening (cioè segnala una probabilità di malattia) e non di un esame diagnostico . Pertanto va sottolineato che:
o la negatività dell'esame riduce il rischio ma non lo azzera;
o la positività del test NON implica necessariamente che il feto sia affetto dalla malattia, ma che il rischio è sufficientemente elevato da poter giustificare una procedura diagnostica ulteriore.
La diagnosi di certezza può essere ottenuta solo attraverso l'indagine citogenetica fetale (esame cromosomico su cellule fetali dopo villocentesi o amniocentesi).
In caso in cui il risultato indica un rischio aumentato, anche quando il cariotipo fetale risulti normale, è consigliabile effettuare comunque un'ecografia ostetrica dettagliata ed un'ecocardiografia fetale in un'epoca compresa tra la 18a -22a settimana di gravidanza, al fine di ricercare eventuali malformazioni fetali non su base cromosomica.
Quando sottoporsi al test di screening?
È consigliato sottoporsi ad un test di screening:
- se si è disposti ad accettare un risultato di probabilità e non di certezza
- se si è disposti ad accettare un eventuale esame invasivo nel caso in cui il test di screening indichi un aumentato rischio.
È sconsigliato sottoporsi ad un test di screening
- se si desidera avere un risultato diagnostico più certo; in questo caso conviene rivolgersi direttamente all'Amniocentesi e assumersi il rischio di abortività aggiunta dell' 1%
E se la Translucenza nucale (NT) è aumentata?
Non è il caso di allarmarsi troppo. Questo non indica necessariamente che il feto sia realmente affetto. Ricordiamoci che si tratta di un esame di screening e non di un esame diagnostico. Nella grande maggioranza dei casi, una volta escluse le anomalie cromosomiche, il bambino che nascerà sarà in buona salute!
Le donne che hanno ottenuto un risultato con rischio aumentato (probabilità più alta di 1 su 350) possono effettuare una diagnosi prenatale invasiva per il controllo del cariotipo fetale (villocentesi o amniocentesi).
E se la Translucenza nucale è normale?
Uno spessore minore della NT indica che il feto è a basso rischio per anomalie cromosomiche, per malattie genetiche o cardiopatie ma non esclude che possa in realtà esserne affetto.
DUO test o Bi-test (11-14 settimane)
Rappresenta un'evoluzione dello screening operato attraverso lo studio ecografico della Translucenza della plica nucale. Introduce anche la determinazione di due parametri biochimici dosati nel siero di sangue materno: la free B HCG e la PAPP-A. Al termine dell'esame viene comunicato alla donna se il rischio relativo specifico individuale è aumentato o diminuito rispetto al rischio individuale di base. Per esempio: se prima dell'esame il rischio di base per una donna di 34 anni, di etnia caucasica e senza precedenti figli affetti da cromosomopatie, era di 1/312, dopo l'esame, il rischio ricalcolato in funzione delle variabili considerate, potrà essere uguale a quello di una donna di 30 anni (1/626) o, viceversa, essere uguale quello di una donna di 40 anni (1/68). Anche in questo caso si tratta di un test che non consente una diagnosi certa, ma solo il rischio, per cui se questo è superiore ad un certo valore, bisogna accertare la reale presenza di malattia con l'amniocentesi
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