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Argomenti > Ginecologia
ESAMI DI I° LIVELLO SUGGERITI
Mammografia bilaterale. E' consigliata l'esecuzione periodica di questo esame, ogni 12-18 mesi. Se non in menopausa l'esame dev'essere eseguito tra il 4° ed il 10 giorno del ciclo. Ricordarsi di portare in visione i radiogrammi precedenti.
Ecografia pelvica transvaginale per valutazione della rima endometriale (per escludere patologie dell'endometrio o mucosa uterina)
Esami ematici. Colesterolo totale, HDL, LDL, Trigliceridi, Proteina C reattiva (per valutare il rischio di malattie cardiovascolari)
MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) preferibilmente metodica DEXA. Utile per valutare il rischio di osteoporosi.
N.B. Gli esami suggeriti sono di I livello, cioè utili per l'approccio alla menopausa. Ciò non toglie che il medico, a sua discrezioe, potrà indicare esami diversi da quelli suggeriti o eventuali approfondimenti.
TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA
Cos’è la terapia ormonale sostitutiva?
Il periodo premenopausale è una fase di transizione che può precedere la menopausa di alcuni
mesi, ma anche di alcuni anni. L’insufficienza del patrimonio follicolare, in questa fase può creare
frequenti cicli anovulatori, alterazioni del ciclo mestruale e l’insorgenza della sintomatologia
climaterica, quali vampate di calore, sudorazioni notturne e alterazioni del tono dell’umore. La
scelta terapeutica del periodo premenopausale è volta a correggere il quadro di iperestrogenismo
relativo e/o l’insufficienza luteale.
Terapia con soli progestinici: indicato in pazienti che non riferiscono disturbi vasomotori e con
alterazioni del ciclo mestruale. In questi casi si propone l’utilizzo di un progestinico per 10-12
giorni a partire dal 14-16’ giorno della mestruazione per via orale o vaginale. Altra indicazione è
rappresentata da donne con quadro di fibromatosi uterina nelle quali il progestinico oltre a garantire
un buon controllo del sanguinamento, antagonizza l’azione degli estrogeni sulla crescita del tessuto
fibromatoso.
Terapia estroprogestinica: poiché la fase premenopausale può precedere la menopausa anche di
anni, può essere proposto anche l’utilizzo di estroprogestinici.
L’utilizzo del contraccettivo in questa fase del climaterio ha lo scopo di prevenire una improbabile
gravidanza, ma nel momento in cui l’ovaio esaurisce il patrimonio follicolare, la pillola non sarà più
in grado di contenere la sintomatologia climaterica, pertanto bisognerà passare ad una terapia più
appropriata.
Gli estroprogestinici utilizzati sono quelli contenenti gli estrogeni coniugati abbinati ad un
progestinico adeguato alle caratteristiche cliniche della paziente
Lo schema può essere sequenziale continuo o sequenziale ciclico che prevede una settimana di
sospensione. E’ possibile creare uno schema terapeutico personale utilizzando un preparato
estrogenico per os o transdermico associato ad un preparato progestinico per os o transvaginale
Periodo postmenopausale
Nelle donne in menopausa spontanea è ormai unanimemente accettato che i progestinici devono
essere utilizzati quale complemento agli estrogeni, in maniera da garantire una adeguata protezione
del rischio di iperplasia endometriale e di carcinoma dell’endometrio, dovuto allo stimolo
proliferativo estrogeno- indotto. Soltanto le donne sottoposte ad isterectomia potranno usufruire di
monoterapia estrogenica somministrata in maniera continua.
Le donne con utero potranno utilizzare l'HRT in schema sequenziale ciclico, sequenziale continuo,
combinato ciclico e combinato continuo.
L’HRT sequenziale
Lo schema terapeutico sequenziale prevede la somministrazione di estrogeni e successivamente di
estrogeni + progestinico. Si può scegliere di applicare una settimana di sospensione, terapia ciclica per 21 giorni al mese, oppure coprire anche quei sette giorni con la terapia continua per 28 giorni.
Gli schemi sequenziali vengono in genere consigliati nelle donne sintomatiche in perimenopausa.
Lo schema ciclico è poco utilizzato in postmenopausa per il possibile verificarsi di sanguinamenti
irregolari. Lo schema continuo, che prevede l’assunzione di estrogeni continuativamente e del
progestinico per 12- 14 giorni al mese, assicura una copertura estrogenica sufficiente ad evitare la
comparsa di sintomi.
I più frequenti effetti collaterali sono l’aumento di peso, nausea, dolore addomianle, mastalgia,
occasionali sanguinamenti.
La terapia ormonale combinata ciclica
Lo schema terapeutico combinato ciclico prevede la somministrazione di estrogeno e progestinico
in maniera combinata tutti i giorni, con una settimana di interruzione. Questo schema è
praticamente identico a quello di un contraccettivo orale, ma con un minor dosaggio complessivo.
La terapia ormonale combinata continua
Lo schema terapeutico ormonale combinato continuo prevede la somministrazione giornaliera sia di
estrogeni che di progestinici senza alcuna interruzione.
Questo schema induce rapidamente nella donna in postmenopausa, atrofia endometriale per blocco
della crescita endometriale e amenorrea, evitando il sanguinamento da sospensione.
La terapia combinata continua dovrebbe essere utilizzata soltanto dopo un periodo di amenorrea di
almeno due anni. Se questo schema viene utilizzata nelle donne appena entrate in menopausa può presentare sanguinamenti uterini anomali. Anche prolungato per molti anni questo schema è risultato efficace, facile da seguire e molto ben tollerato.
Gli effetti collaterali sono poco frequenti e di lieve entità, il più spesso rappresentati da lieve
aumento di peso e mastodinia.
CONSIGLI ALIMENTARI PER LE DONNE IN MENOPAUSA
Sovrappeso corporeo ed obesità sono presenti in un elevato numero di donne in menopausa (circa il
50%): infatti un aumento ponderale (in media di 3-6 Kg) è comune e può essere causato sia
dall’eccessiva quota calorica giornaliera che dal ridotto consumo energetico secondario agli
squilibri ormonali ed alla ridotta attività fisica.
L’eccesso di adipe e la sua disposizione ormonale sono causa di:
• innalzamento dei livelli dei grassi plasmatici: ipertrigliceridemia ed ipercolesterolemia con
aumentato rischio di malattie cardiovascolari.
• ridotta tolleranza agli zuccheri e rischio di diabete mellito
• ipertensione arteriosa
• aumentato rischio per tumore all’utero ed alla mammella.
In menopausa inoltre è accelerata la fisiologica perdita di massa ossea con osteoporosi che è causa
di maggiore fragilità ossea ed aumento del rischio di fratture.
L’adozione di uno stile di vita corretto fin dall’età giovanile (alimentazione corretta, abolizione del
fumo, regolare e costante attività fisica) è fondamentale per la prevenzione dei problemi descritti in
menopausa.
A menopausa avvenuta e soprattutto in presenza di eccesso ponderale è indispensabile:
• controllare o ridurre l’apporto calorico giornaliero (evitando bevande alcoliche o zuccherine,
dolci, eccesso di condimenti) favorendo un corretto comportamento alimentare
• ridurre il colesterolo ed i grassi saturi alimentari (burro, lardo, pancetta, frattaglie, salse,
formaggi, uova, dolci in genere) ed incrementare i grassi insaturi (olio di oliva e di semi, pesci)
• ridurre i carboidrati a rapido assorbimento (saccarosio, miele, marmellata, dolci in genere, frutta)
ma garantire la presenza di quelli complessi (pasta, pane, legumi, patate)
• garantire un adeguato apporto di calcio (latte e latticini preferibilmente scremati)
• evitare gli eccessi di sodio (ridurre il sale da cucina)
• evitare gli eccessi di proteine (uova, carne, pesci e loro derivati)
• garantire (senza eccessi) un adeguato apporto di fibre.
OSTEOPOROSI
Sintomi e questionario per autovalutazione
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